domenica, maggio 13, 2007

Piccola Ingegneria Finanziaria

Il martellamento continuo dei media sul problema dell'inquinamento e del riscaldamento globale ha colpito anche me... così ho cominciato a interessarmi del settore in borsa. Mi piacerebbe investirci, solo che le prospettive non sono poi così chiare... Per esempio, prendete il solare. Solo in Italia abbiamo recentemente avuto due esempi di imprese che si sono buttate a capofitto nel business (Kerself, in precedenza solo pompe idrauliche, e EEMS, produttrice di macchinari per semicondutttori). Quello che voglio dire è che c'è tanta gente che ci mette soldi, ma poi vai a sapere come sarà il mercato tra 5/10 anni! Un po' come ai tempi di internet: quanti portali c'erano, e quanti ne sono rimasti? L'esigenza che nasce è quella, forse banale, di investire con una protezione.
C'è un certificato quotato a piazza affari che offre un servizio di questo tipo... Per motivi normativi non dico chi lo emette, ma parlerò solo delle caratteristiche (comunque ce n'è uno quotato, mica mille).
Dura cinque anni, scade nel febbraio 2012, ti garantisce la protezione del 75% del capitale, e a scadenza ti offre la performance dell'indice sottostante (un indice sui titoli europei nel settore energie alternative) con un massimo del 50%. A me pare bassino come rendimento massimo, considerando che la protezione non è totale. In cinque anni significa un rendimento annuo di circa il 9,5%, poco più della media del mercato; da un'asset class di questo tipo mi aspetto di più, visto il rischio.
Proviamo a creare un'alternativa artigianale; mettiamo che ho 100.000 euro disponibili. Se ne investo 62000 in uno Zero Coupon di Mediobanca quotato al MOT (scadenza dicembre 2011), so già di ottenere alla fine del periodo (circa 4 anni e mezzo) 75600 euro. Con gli altri 38000 euro mi compro una sicav o un certificato senza protezione sulle energie alternative. Facciamo un po' di casi, e vediamo come gira. Come vedete, nello scenario peggiore (si azzera il valore della sicav), perdo il 24,4%, quindi siamo sostanzialmente in linea col certificato. Però non c'è il cap; cioé se il mercato sale molto, posso ottenere più del 50%. Diciamo che questo strumento sintetico (ZC + Sicav) va bene se pensate che a scadenza (dicembre 2011) il rendimento delle azioni sia stato superiore al 100% (caso B: come vedete, sotto questa ipotesi, si ottiene poco più del 50% sul portafoglio composto da Zero Coupon e Sicav). Viceversa, per rendimenti positivi delle azioni, ma inferiori al 100%, conviene usare il certificato, che è più comodo, vi fa spendere meno di commissioni, e soprattutto vi garantisce una performance piena.