lunedì, marzo 24, 2008

Come avrete intuito dall'assenza di post recenti, non ho più molto tempo da dedicare al sito. Con questo messaggio sospendo ufficialmente a data da destinarsi gli aggiornamenti... Ringrazio tutti i visitatori e i miei colleghi di blog, i quali mi hanno fatto vivere un'esperienza piacevole da un lato e molto utile dall'altro (è stata un allenamento fondamentale per ottenere la certificazione di analista tecnico).
Ciao a tutti.
The Italian Contrarian

sabato, gennaio 19, 2008

Cambio di trend?

Indecisione. Su base settimanale il segnale è GO SHORT! Target per lo Stoxx 600 è circa 300 (-10%); per l'Eurostoxx 50 3900 e 3810. Però il pessismismo è alle stelle (come indicato da tutti gli indicatori di sentiment); l'ipervenduto è notevole. Un rimbalzo di 4 punti circa nel breve ci potrebbe anche stare.
Il punto cruciale secondo me è questo. Quando si passa da un trend laterale/rialzista ad uno ribassista, i prezzi se ne fregano dell'ipervenduto e del pessimismo. Come accaduto all'indice bancario europeo durante l'estate, la discesa prosegue velocemente fino al primo target importante e solo in un secondo tempo nasce un veloce rimbalzo che può essere anche consistente. Ho quindi due scenari alternativi principali:
1) rimbalzo di 4/5 punti nel brevissimo periodo e poi giù fino ai target sopra descritti;
2) giù di corsa fino ai target e poi rimbalzo che potrebbe riportare gli indici anche leggermente sopra ai livelli attuali nel giro di un mesetto.
Propendo per la seconda ipotesi.

PS Chiedo scusa per gli aggiornamenti sempre più scarsi, ma ho sempre meno tempo di dedicarmi al blog.

venerdì, novembre 02, 2007

Analisi intermarket Euro/Dollaro, Petrolio, Oro
Articolo concluso il 31/10/2007 ore 11:06

Euro/Dollaro

L’obiettivo di medio è circa 1.49. Lo otteniamo proiettando l’altezza della figura di wedge (primavera 2006-settembre 2007) dal punto di uscita dello scorso settembre (circa 1.396). Contestualmente al break-out, le bande di Bollinger hanno dato un segnale di acquisto di conferma. Nonostante i notevoli livelli di ipercomprato su stocastico lento e RSI, non ci sono al momento segnali di inversione di alcun tipo, nemmeno dalle candlesticks. Eventuali recuperi del biglietto verde potrebbero nascere solo da correzioni provenienti dalle commodities. Analizziamo in quest’ottica i grafici settimanali di petrolio e oro.

Euro/Dollaro:
Resistenze: (1.44)-1.49
Supporti (1.44) – 1.428 – 1.406


Euro/Dollaro settimanale



Petrolio (future continuo; su Reuters Clc1)

Provengono spunti interessanti dagli oscillatori. L’RSI settimanale è ai massimi dall’ottobre 2004: allora, dopo poco tempo, ci fu una notevole correzione (da circa 55$ a 40). Lo stocastico è in ipercomprato, ma non ha ancora dato segnali di vendita. Se tale input si manifestasse, non sarebbe da trascurare, visto che ha mostrato una buona affidabilità in passato (sebbene non sempre le correzioni seguite sono state intense). Il MACD si trova a livelli record. Le quotazioni stanno oscillando attorno a 89$; tale livello è molto importante, ed è ottenuto dalla flag formatasi in settembre su base daily (78.50/84). La prossima resistenza è la soglia psicologica dei 100$. In sintesi, possiamo dire che senza dubbio il rialzo in corso si trova molto “tirato”; ci pare plausibile un assestamento anche forte. Supporto di breve termine è 84$, ma in caso questa correzione si manifestasse, riteniamo si spingerà fino a 78.50. Tale livello vanta un’importanza notevole: se tenesse, dovremo attenderci nuovi rialzi nei prossimi mesi; in caso contrario, una fase neutro/discendente sarà lo scenario più probabile. Considerando che solo situazioni di panico potranno far salire le quotazioni oltre i 100$, riteniamo più probabile un assestamento di queste ultime con obiettivo 78.50$.

Petrolio
Resistenze: (89) – 100
Supporti: (89) - 84 – 78.50


Petrolio settimanale



Oro

Le quotazioni si trovano in prossimità di 780$/oncia. Questo è il nostro obiettivo primario, ottenuto dall’altezza del triangolo formatosi tra Maggio e Dicembre 2006. Le considerazioni sugli oscillatori sono simili a quelle fatte per il petrolio. Tuttavia, la situazione è meno estrema, specialmente sul MACD. Inoltre sembra che l’oro sia più “abituato” a convivere con oscillatori in ipercomprato, di quanto non lo siano le quotazioni petrolifere. Sopra 780$ diventa arduo individuare obiettivi. Potremmo azzardare una replica (in termini percentuali) del movimento rialzista da metà 2005 (450$) a Maggio 2006 (730). Da notare tra l’altro che il rapporto tra 730 e 450 è 1.62 (sezione aurea)! Applicando tale proporzione al punto di partenza 670, otteniamo un ambizioso obiettivo di 1085. Riteniamo opportuno restare prudenti. In assenza di eventi clamorosi che investano il mercato, riteniamo molto più probabili correzioni dai livelli attuali rispetto a nuovi rialzi.

Oro
Resistenze:780 – 1085
Supporto: 750 – 730.37 - 690



Conclusione
Concludendo, riteniamo probabile che le quotazioni di oro e petrolio stornino dai livelli attuali. Questo potrebbe causare di riflesso un rafforzamento delle quotazioni del dollaro, con obiettivo 1.406. Solo al di sotto di 1.385 potremmo parlare di vera e propria inversione di un trend che permane favorevole all’euro.

venerdì, settembre 14, 2007

Settore Bancario europeo

n questi grafici settimanali vi mostro l'andamento del settore bancario europeo (SX7P, il nome si legge in alto a sinistra) ed area euro (SX7E). Credo che i recenti massimi relativi dei principali mercati azionari (1490/1500 per l'S&P 500, 4300/4330 per l'Eurostoxx 50) si dimostreranno invalicabili finché non vedremo una ripresa del settore. L'obiettivo del doppio massimo apparso sul settoriale europa prevederebbe ancora 7 punti di discesa. Sul fronte opposto, l'ipervenduto settimanale è notevole, e la doji che caratterizza la settimana che si è appena chiusa potrebbe essere vista positivamente. Personalmente prediligo un atteggiamento prudente e non andrei lungo in maniera decisa sul mercato azionario sino a che non viene recuperata quota 490/500 sullo SX7P.


mercoledì, agosto 15, 2007

Alcune brevi considerazioni.

1) Fondi e Sicav "enhanced cash". Lo scorso marzo (http://italiancontrarian.blogspot.com/2007_03_01_archive.html), scrissi queste parole:
"meglio abbandonare tanti dei fondi Enhanced Cash che vanno di moda: sono pieni di potenziali bombe (asset-backed e mortgage-backed securities)". Direi di averci azzeccato in pieno. Peccato che l'industria finanziaria abbia spinto fino a ieri questi prodotti come tranquilli monetari.

2) Chi mi segue da un po' sa che secondo me l'unica cosa su cui si doveva puntare ad occhi chiusi era la volatilità. Guardate un po' il vix... C'è anche una notizia buona per gli investitori. Infatti, CAAM (la Sgr del Credit Agricole) ha lanciato un comparto Sicav che si chiama Volatility Equities che punta proprio su questo tipo di strumenti. Nell'ultimo mese ha guadagnato il 5,5%, e si è rivelato un'ottima protezione. Questo è un vero hedge.


3) Cosa fare sulla parte azionaria. Il mantra che sentiamo tutti i giorni è che i fondamentali non sono cambiati. L'economia mondiale è forte, le imprese continuano a fare utili e le valutazioni non sono storicamente care. Questo è vero... ma a me interessa sapere come sarà la situazione tra qualche mese, non ora. Cioé: questa crisi finanziaria, si ripercuoterà sui consumi personali e sugli utili delle imprese? Potrei citarvi numerose persone che sono di questa idea. Tuttavia è presto per dirlo. E' una domanda troppo difficile e non mi sento di prendere nettamente posizione dall'una o dall'altra parte. Quello che è certo è che GIUSTAMENTE i mercati stanno cominciando a prezzare più adeguatamente molti rischi che prima erano trascurati, come indicato dai ridottissimi spread ora in ampliamento. Ecco che quindi le banche centrali devono da un lato evitare che la crisi finanziaria diventi reale (tramite i continui interventi sul mercato interbancario), dall'altro assecondare questo salutare riprezzamento dei rischi (il che rende difficile ipotizzare a breve tagli dei tassi). Equilibrio molto difficile e pericoloso, ma i banchieri centrali non sono stupidi e sono capaci anche di coordinare le proprie azioni.
Dal pto di vista tecnico siamo ancora in un bull market. Solo la perdita di quota 3900 per l'Eurostoxx 50 e di 1360 per l'SP500 potrebbe farmi cambiare idea. Tenderei ad effettuare acquisti già in area 4120/4080 dell'Eurostoxx 50 (vi passano numerosi ritracciamenti), considerato anche che la volatilità difficilmente potrà ulteriormente crescere nel breve e che l'ipervenduto è significativo anche a livello settimanale. Tuttavia, per la logica intermarket, monitoriamo attentamente il dollaro-yen. Se il trend rialzista di medio termine si invertisse chiaramente, potremmo dover archiviare in anticipo lo scenario borsistico rialzista sopra delineato.
Un'ultima precisazione. Il mio ottimismo borsistico è di breve termine (indicativamente due o tre mesi). Siccome i sintomi della fine del bull market sono numerosi (tassi ai massimi, settore finanziario in difficoltà, ciclo di quattro anni concluso, avversione al rischio ancora bassa....), ritengo possa trattarsi di uno dei tanti rally che interrompono una fase di mercato che di fondo è neutro-negativa. Naturalmente è presto per dirlo, ma questa è l'impressione attuale.

martedì, luglio 10, 2007

Petroliferi Europei (un aggiornamento)

Articolo scritto questa mattina.

I petroliferi sono davvero una soddisfazione; da quando abbiamo cominciato a parlarne hanno guadagnato un 10% sovraperformando alla grandissima il mercato europeo. Siamo ormai molto vicini all'obiettivo grafico (478 per il settoriale dello Stoxx 600); bisogna quindi valutare il da farsi. Innanzitutto l'obiettivo individuato dalla rottura è, come sempre, un obiettivo minimo. In effetti credo che il segnale che ha dato il settore sia in grado di influenzare positivamente la dinamica di questi titoli ancora per molte settimane.
L'ultima volta abbiamo guardato contemporaneamente settore, forza relativa e petrolio. Ci riproviamo.
Settore (SXEP): come dicevamo, molto vicino all'obiettivo primario. Stocastico in prolungato ipercomprato; questo non è del tutto negativo, perché indica che il trend sottostante è forte. La distanza dalle medie rende compatibili discese fino a 450/440 senza porre dubbi sul proseguimento del rialzo nel medio periodo (a meno di vedere configurazioni strane sulle candlestick).
Forza Relativa: anche qui siamo vicini ad un obiettivo (ritracciamento del 38.2% della discesa da metà 2005 al 2007); in più c'è un ipercomprato piuttosto forte dell'RSI: tuttavia in passato questa indicazione non si è rivelata molto affidabile.
Petrolio (Future continuo secondo Reuters): secondo me sta qui la variabile chiave. Se guardiamo al grafico settimanale si nota che lo stocastico sta per incrociare al ribasso da un livello molto alto. In passato tale segnale, specialmente se unito a configurazioni negative delle candele, ha sempre proceduto delle correzioni, ma di intensità varia. Si va dalle discese pesanti del 2005 a quella leggera dello scorso Marzo. Graficamente, tra dicembre 2006 e aprile 2007, si è creato un testa e spalle rialzista che dà un obiettivo che coincide al millimetro coi massimi storici di 78.7: impossibile da ignorare. Se guardiamo all'andamento laterale Aprile-Maggio, un obiettivo più vicino è sui livelli attuali (circa 73).
La conclusione da trarre non è chiarissima, ma potremmo sintetizzarla così. Il Petrolio dovrebbe raggiungere nel corso delle prossime settimane i massimi storici: tale movimento non potrà non avere impatti positivi sui titoli del settore, che dovrebbero continuare a sovraperformare il mercato. Nel breve, tuttavia, è probabile che i corsi stornino verso 68$ al barile; riteniamo in tal caso ci possa essere una buona opportunità di entrata/di aumento della propria esposizione al settore.
Parlando del settore azionario petrolifero europeo: se avete un'ottica temporale medio - lunga e dovete per forza rimanere investiti ritengo che questo possa continuare a dare soddisfazioni (sul mercato faccio fatica a trovare alternative serie) e manterrei le posizioni. Per chi ha un ottica più da trader o total return è possibile alleggerire le posizioni per cercare di rientrare a livelli un po' più bassi (non credo oltre 4 punti al di sotto dei livelli attuali).
Nell'ordine: grafico del settore, forza relativa e petrolio.






giovedì, giugno 07, 2007

Storno o son desktop?


Differenze di questo storno rispetto agli ultimi (Febbraio '07 e Maggio '06):

1) lo yen non guadagna e le valute speculative non perdono terreno o ne perdono poco;

2) i bond non guadagnano, anzi perdono (vedi il bund).


Ci troviamo di fronte ad una situazione interessante dal punto di vista intermarket. Se guardiamo allo sp500 e al dax sono entrambi molto vicini ai massimi del 2000; contemporaneamente il bund si trova a ridosso di un'importante resistenza (4.5%), recentemente superata. Secondo la teoria intermarket è molto difficile che entrambi questi livelli rompano al rialzo: se i rendimenti salgono, ciò è negativo per l'equity. Temo quindi che sebbene la situazione tecnica degli indici azionari non sia affatto pessima al momento (la vicinanza della mm a 50 giorni sullo Stoxx 600 lascia presagire la possibilità di un rimbalzo di 1,5% dai minimi odierni) non ci potranno essere guadagni forti sull'azionario senza assistere ad una diminuzione dei rendimenti sui bond!
Un mio collega che la sa lunga dice che i rendimenti dell'obbligazionario cominciano a "dar fastidio" all'azionario quando raggiungono e superano il livello calcolato aggiungendo al tasso di crescita del gdp l'inflazione core. Facendo un calcolino della serva: 2,5% + 1,8% = 4,3. Sembra coerente.
Questi sono pensieri in ordine sparso... Non mi torna uno storno dell'equity non accompagnato da analoghi movimenti sulle valute speculative; forse questo indica che non è in atto un aumento dei premi al rischio, ma qualcos'altro che non so ben individuare. Magari è una semplice correzione e poi si riparte come dei treni.
Un'ultima considerazione sul settore petrolifero. Qui se ne parla da qualche settimana e mi fa molto piacere vedere che oggi ha sovraperformato alla grandissima... naturalmente spero sia solo l'inizio.