martedì, maggio 30, 2006

ANALISI TECNICA 30/05/06

Eurostoxx 50

La pesante correzione di metà maggio ha riportato i corsi a testare, finora con successo, i supporti chiave di medio-lungo periodo: 3580 (mm 200 giorni); 3560 e 3520 (due trendline rialziste di medio e lungo termine). L’aumento di volatilità segnala l’inizio di una fase più da trading che non da investimento stabile, in cui più che alle medie mobili bisognerà guardare a indicatori come lo Stocastico Lento e l’RSI, facendo attenzione ai falsi segnali che indubbiamente saranno numerosi. Il primo indicatore è già in ipercomprato, il secondo invece è ancora lontano da tale zona e non sta fornendo indicazioni significative. I corsi hanno trovato un ostacolo a quota 3700 (ritracciamento 50% della correzione del mese); tuttavia, finché i supporti chiave non sono violati, credo che lo scenario più probabile per i prossimi giorni sia un proseguimento del rimbalzo, i cui obiettivi sono individuabili a quota 3700 – 3755 – 3800. Su tali livelli ritengo opportuno cominciare un alleggerimento della posizione.

S&P MIB
La situazione è più debole rispetto all’eurostoxx 50; infatti il livello che ha bloccato il recupero dei corsi (36500) corrisponde al 38.2% del rintracciamento della correzione di Maggio, non al 50% come per l’indice europeo. Le considerazioni sono del tutto simili a quelle precedenti; i livelli chiave da monitorare per il medio/lungo sono 35000/35500.

S&P 500

Iniziamo indicando i supporti chiave di medio, molto ravvicinati: 1260 (mm 200 gg) e 1240 (trendline rialzista in essere dall’estate del 2004). Anche in questo caso le quotazioni stanno rimbalzando,ma gli indicatori sono meno carichi rispetto a quelli degli europei (uno dei motivi è la chiusura di ieri). Qua la rottura chiave a cui assistere è 1295/1300; se l’indice non riesce in questa mossa si dovrà convivere con nuovi ritorni sulla trendline. Tale situazione in sé non sarebbe particolarmente pericolosa; il problema è che in una fase volatile come l’attuale, un eventuale shock di mercato potrebbe avere conseguenze pericolose qualora trascinasse gli indici sotto i supporti chiave scatenando magari vendite di stop-loss. A parziale conforto bisogna dire che negli ultimi anni le autorità politico-monetarie statunitensi sono state sempre presenti quando i mercati erano in difficoltà su supporti chiave…

Nikkei 225
Con la seduta negativa in gap dell’11 Maggio, l’indice ha abbandonato la trendline che lo aveva accompagnato dai 12.000 punti dell’Agosto 2005, ai 17.400 di Aprile ’06. L’abbandono della trendline non è automaticamente un segnale di inversione del trend. Normalmente questa viene seguita da una fase laterale, che va interpretata come distribuzione o accumulazione. Vista anche la buona impostazione degli indicatori settimanali e giornalieri, credo che a breve i 15300 punti dovrebbero tenere, e consentire un parziale recupero, verso 16700. Su tali livelli si potrebbe alleggerire la posizione, visto che difficilmente ci sarà a breve una nuova gamba rialzista. Attenzione alla tenuta di 15300 e di 15000 (mm 200 gg) in seconda battuta. In quel caso obiettivo del ribasso 14100.

Bund
Il Bund ha messo a segno un progresso del 2.18% dai minimi di metà Maggio, raggiungendo quota 117. Tale livello corrisponde ad un ritracciamento del 61.8% della correzione nata lo scorso Marzo; un superamento di tale quota sarebbe molto importante perché farebbe sorgere qualche dubbio sulla continuazione, almeno a breve, dei ribassi e consentirebbe al future di riproporsi verso quota 118. Al contrario, una discesa sotto 116 non modificherebbe il ns. scenario principale che è quello di una continuazione della discesa con obiettivo principale 112.

Oil
La figura che le quotazioni stanno disegnando sembra una bandiera, che solitamente è figura di continuazione. Privilegio quindi l’idea che difficilmente la correzione possa estendersi al di sotto di 68$; ma anzi, probabilmente i corsi riusciranno a stabilizzarsi al di sopra dei 70. Buon segnale di forza l’eventuale superamento di 72$, che avrebbe come primo obiettivo 74 e poi 76.

Euro/dollaro
La recente fase laterale 1.27/1.29 riflette l’incertezza della situazione. A livello giornaliero l’euro sembra ancora ben impostato e in grado di tentare uno strappo a 1.30. Tuttavia se si guardano gli indicatori settimanali un recupero del dollaro ci starebbe tutto, visto il forte ipercomprato. Credo quindi che nei prossimi giorni non riusciremo ad assistere a forti movimenti né in un senso né nell’altro; un proseguimento della fase laterale è lo scenario più probabile finché gli oscillatori settimanali torneranno a livelli normali.

Euro/sterlina
Sebbene nel breve l’euro possa avere qualche difficoltà, ritengo che nelle prossime settimane riuscirà a rafforzarsi nei confronti della sterlina. Nulla di eccezionale comunque, visto che la view di fondo resta quella di una fase laterale con estremi 0.67 / 0.69.

Dollaro/yen
Il biglietto verde sta cercando di non mollare quota 112, ovvero la trendline del canale rialzista in essere da fine ’05 che recentemente ha subìto un serio tentativo di violazione. In assenza di un rapido superamento di quota 112 e, soprattutto, 113, diviene favorito lo scenario di un progressivo rafforzamento dello Yen, con obiettivo per le prossime settimane 106.

Euro/Yen
Tramite un movimento a ondate, la valuta unica è riuscita nelle ultime settimane a costruire una buona base su quella che per lungo tempo era stata una solida resistenza, ovvero quota 141.5. Vista l’impostazione delle medie e degli oscillatori, non vedo al momento fattori tecnici in grado di impedire un ulteriore rafforzamento dell’euro verso 146.