lunedì, luglio 31, 2006

BACK TO THE TECHNICAL ANALYSIS! 31/7/06

Eurostoxx 50

I corsi si trovano a stretto contatto con il livello 3700, più volte citato in passato come significativa resistenza (ritracciamento del 61.8% della discesa maggio giugno). Alcuni analisti vedono una figura di testa e spalle rovesciato che darebbe un ambizioso target di circa 4.000 punti; non concordo con tale ipotesi poiché le figure devono essere proporzionate al movimento precedente e questo non è il caso. Ciò non toglie che il superamento di 3700 sarebbe un’ulteriore conferma del mantenimento dell’impostazione rialzista di medio periodo, valida ormai dal 2003, con obiettivi 3750 e 3790. L’impostazione degli oscillatori lascia pensare che a breve un eventuale tentativo di breakout di 3700 avrà difficilmente successo, nel senso che mi pare necessaria una fase di pausa prima di poter sferrare un attacco sufficientemente forte (ipercomprato di breve più divergenza su RSI); tuttavia, se nella fase di correzione che mi attendo, l’indice si manterrà sopra 3640/3600 punti, sarà probabile assistere con successo ad una rottura della resistenza sopra citata. In caso di correzioni più profonde, monitorare con attenzione 3575 e 3530.

S&P MIB
Impostazione del tutto simile a quella dell’Eurostoxx 50; qui la resistenza chiave è 36800. Primo obiettivo al rialzo 37200; al ribasso monitorare la fascia tra 36300 e 3600 punti.


S&P 500
Buona l’impostazione dell’indice americano, che si mantiene sopra 1260/1255, avvicinandosi così alla fascia di resistenza 1280/1290, obiettivo che difficilmente sarà superato a breve. Al ribasso 1240 e 1220 dovrebbero mantenersi saldi nel contenere eventuali correzioni, utili a far uscire gli oscillatori dall’ipercomprato giornaliero.

Nikkei 225
Prosegue la fase laterale dell’indice; al ribasso sembra aver trovato una buona base a 14400; al rialzo sta confermando la sua importanza la fascia 15500/700. La rottura di tale area avrebbe un obiettivo a 16200; tuttavia la dinamica degli oscillatori mi fa essere piuttosto prudente al riguardo. Più probabile un proseguimento in laterale all’interno della fascia 15500/15100.


Bund
Da notare la similitudine tra il grafico del bund e quello degli indici azionari: in entrambi i casi infatti ci si trova a ridosso di un’importante resistenza già testata una o due volte nel recente passato. E’ evidente quindi come entrambi i mercati in questa fase siano accomunati dalle attese sulla politica monetaria e sull’inflazione.
Tecnicamente è 116.90 la resistenza chiave che sta respingendo i corsi; la nostra view è che la fase laterale che si è costituita negli ultimi mesi tra 114.60 e 116.90 non sia destinata, quantomeno a breve, a dare il via ad una ulteriore diminuzione dei rendimenti. Tuttavia, è innegabile che ultimamente il mercato stia dando prova di forza, il che potrebbe momentaneamente spingere i corsi oltre 117. In questo caso, attenderemmo a giudicare come data la rottura, ritenendo più probabile una bull trap.
A breve monitorare al ribasso 116.30 e 116.

Oil
Il petrolio sta dando qualche segnale di stanchezza (divergenza ribassista settimanale su RSI e Stocastico). Resta da capire se la fase di consolidamento necessaria sarà moderata oppure richiederà una correzione più profonda. Il livello chiave da monitorare in tal senso è 72$; al di sotto si realizzerà una figura di testa e spalle ribassista con obiettivo 68$; una sua tenuta, invece, consentirebbe ai corsi di rifiatare stando ancora qualche giorno tra i 72 e i 75$.

Euro/dollaro
La fase laterale degli ultimi tre mesi compresa tra 1.255 e 1.295 dovrebbe proseguire anche nelle prossime settimane. Solo una fuoriuscita da tali estremi potrebbe dare segnali strategici. A breve probabile un indebolimento della valuta europea verso 1.27/1.265, livelli che dovrebbero riuscire a sostenere i corsi.

Euro/sterlina
Il livello 0.682 dovrebbe rivelarsi inviolabile al momento; probabile assistere a graduali tentativi di rialzo del cross verso 0.69.

Dollaro/yen
La resistenza 117 ha respinto con forza le quotazioni del cambio, ora prossime al livello 114. La tenuta dell’area 114/133.5 sarà cruciale per mantenere vivo il canale rialzista che è valido da circa un anno e mezzo. Credo che, grazie al forte ipervenduto, a breve dovremmo assistere ad un rafforzamento del dollaro; tuttavia mi aspetto che nelle prossime settimane lo Yen si riproponga all’attacco dei supporti sopra segnalati.

Euro/Yen
Fino a che lo Yen non scenderà al di sotto di 145 lo scenario più probabile resta quello di un progressivo rafforzamento dell’euro in grado di ritrovare 147.5 nel giro di poche sedute. Sul fronte opposto, al di sotto di 145 primo obiettivo 143.5.

domenica, luglio 30, 2006

Dati...

E così i dati tanto attesi sono usciti, indicando un rallentamento più forte del previsto per l'economia americana. La borsa festeggia ritenendo prossima (o forse già raggiunta) la fine degli aumenti dei tassi americani. Il mio scenario di sottopeso sull'equity si basava sull'idea che le pressioni inflazionistiche siano un problema; e che queste potranno rendere problematico a Bernanke decidere come calibrare la politica monetaria. I dati hanno effettivamente mostrato pressioni inflazionistiche crescenti, ma il mercato (e numerosi report che ho letto) ignora la questione e non reagisce. Probabilmente ritiene che il rallentamento in corso e l'influenza dei paesi emergenti contribuiranno a tenere a bada l'inflazione, in particolare quella salariale.
Mettersi contro il mercato non va bene; è più probabile che sia io a sbagliare che non tutti gli altri. Tuttavia, pur soffrendo per un mercato che sale, non mi sembra opportuno aumentare ora l'esposizione all'azionario. Il mio argomento sull'inflazione avrà ancora validità fintanto che non verrà smentito da altri dati (magari proprio quelli in uscita in settimana)... Inoltre entriamo in un periodo stagionalmente sfavorevole per l'azionario. Infine, siamo proprio sicuri che se l'economia rallenta le società quotate faranno festa? In sintesi: occhio ai nuovi dati in uscita, pronto a fare mea culpa e a giurare fedeltà allo scenario non inflazionista, ma ancora prudenza sia sulle azioni che sui bond a scadenza elevata. Certo che è proprio brutto assistere al mercato che va al contrario delle tue attese!

giovedì, luglio 27, 2006

Dati...domani

Credo che i dati in uscita domani saranno cruciali per i mercati. PIL e inflazione (deflatore) americani ci diranno qualcosa di più sulla situazione economica e sulla necessità o meno di nuovi rialzi dei tassi. Secondo me in questo momento il mercato non sconta appieno i rischi inflazionistici; se quindi i dati saranno coerenti con le mie attese, allora non sarà una notizia positiva né per le azioni né per i bond.

venerdì, luglio 21, 2006

BERNANKE

L'euforica reazione del mercato di mercoledì scorso mi lascia piuttosto perplesso.... Ritengo che il valore dei discorsi di Bernanke, rispetto a quelli di Greenspan, sia assolutamente inferiore. Lasciatemi spiegare. Greenspan era una sfinge; una virgola in più o in meno erano ponderate con estrema attenzione, proprio perché sapeva benissimo quanto possa impattare il mercato una parola fraintesa. Bernanke invece si è dimostrato molto più "trasparente" e più aperto; ma il rovescio della medaglia è una forte imprevedibilità del comportamento della Fed. A mio avvisto un governatore non dovrebbe dire che a seconda dei dati che usciranno valuterà la politica monetaria più appropriata per gestire il trade-off tra inflazione e crescita economica: questo è ciò che deve fare dietro le quinte! In pubblico la Fed deve dimostrarsi asettica, imponderabile, quasi infallibile; non deve sbilanciarsi come fa Bernanke di volta in volta in un senso o nell'altro, altrimenti non fa che amplificare la volatilità dei mercati. Meglio dimostrarsi insensibili ai dati piuttosto che troppo volubili.
Secondo me, quindi, al momento è opportuno stare sottopesati di azionario e sovrappesati di cash, perché la volatilità continuerà ad essere fortissima (col rischio che a inizio Agosto Bernanke sottolinei i pericoli inflazionistici dando così una bella botta e borse e bond a lunga duration).

domenica, luglio 16, 2006

MARGIN OF SAFETY

Circa sei mesi fa stavo navigando su Amazon per cercare qualche libro di finanza interessante. Curiosando tra le liste create da alcuni utenti sono capitato su Seth Klarman "Margin of Safety. Risk-averse value investing strategies for the thoughtful investor". La cosa che mi ha colpito di più è il costo del libro (ormai esaurito da tempo): le quotazioni dell'usato partono dagli 800$! Proprio così: vanno dagli 800 ai 1000$!
Al che mi sono attivato. E ho coinvolto un mio ex-professore, il quale si è fatto in quattro per riuscire ad ottenerne in prestito una copia. Le settimane passavano. Una biblioteca londinese, che secondo il catalogo ne deteneva una copia, non lo trovava più. Una biblioteca americana l'ha inviato al professore, ma il libro è rimasto fermo in dogana (e mi sa che è ancora là). Alla fine, due settimane fa, siamo riusciti a riceverne una copia da Vienna. Inutile dire che l'ho letto tutto d'un fiato. Queste sono le mie impressioni.
Il libro è diviso in tre parti; secondo me l'unica che riveste qualche importanza è l'ultima ("The Value-Investment Process", che va dal cap. 9 alla fine). Infatti il primo troncone rappresenta una banale critica all'approccio di investimento degli investitori e degli operatori istituzionali (i primi investono senza considerare il valore del business sottostante ai titoli; i secondi hanno obiettivi relative-oriented e sono sempre investiti al 100% a prescindere dalle possibilità presenti sul mercato). La seconda parte fornisce un quadro di riferimento sul value-investing che non aggiunge niente di nuovo rispetto a Graham o a Buffett (importanza del margine di sicurezza dato dalla differenza tra prezzo e valore intrinseco). Veniamo quindi ai capitoli 9 e seguenti. Klarman individua tre nicchie in cui il value-investor dovrebbe cercare opportunità: 1) titoli a sconto rispetto al valore di liquidazione della società; 2) società coinvolte in operazioni straordinarie; 3) società in bancarotta. Accanto a ciò, Klarman sottolinea l'importanza del "catalyst": è sì importante trovare un titolo che tratta a sconto dai fondamentali, ma questo non basta. Solo la presenza di un catalizzatore è in grado di far emergere il valore e remunerare quindi l'investitore: da qui deriva l'attenzione alle operazioni straordinare che possono essere messe in atto dal managemet (dal buyback agli spinoff, etc.).
Per ognuna delle nicchie sopra riportate, Klarman esegue una breve analisi corredata da sintetici esempi.
Il contenuto della parte chiamata "The Value-Investment Process" è interessante, e non credo ci siano altri libri che coprano queste particolari possibilità di investimento. Tuttavia mi sembra che la trattazione sia troppo sul generico per essere considerata una vera e propria guida. Investire in una società in fallimento, per es., richiede non solo un'improba raccolta di informazioni, ma anche una rielaborazione delle stesse al proposito della quale Klarman dà solo qualche idea, ma niente di più. Insomma per una persona che fa già questo lavoro il libro è inutile; per me che magari vorrei imparare a farlo è solo una vaga introduzione. Inoltre credo di poter dire che tali strategie possono essere implementate solo sul mercato americano, dove tra le migliaia di titoli in circolazione è probabile trovarne uno o l'altro che corrispondano alle caratteristiche richieste.
Forse però i prezzi del libro hanno condizionato le mie aspettative, e il mio giudizio pecca per difetto... Mi riprometto di rileggere il libro con più calma...magari mi è sfuggito qualcosa in grado di giustificare gli 800$ che per fortuna non ho speso!

martedì, luglio 11, 2006

ANALISI TECNICA 11/07/2006

∑ Eurostoxx 50
L’indice staziona da alcune sedute sopra il supporto chiave 3600 (mm 200 gg e trendline di medio), fornendo così un segnale positivo almeno in un ottica di breve. Sebbene alcuni indicatori giornalieri comincino ad essere tirati (es. stocastico lento), quelli di medio restano moderatamente positivi: è possibile quindi che l’indice tenti un allungo verso 3700, livello che consideriamo zona di alleggerimento. Infatti tale quota rappresenta il ritracciamento del 61.8% della discesa maggio giugno; un suo superamento implicherebbe una pronta ripresa del movimento al rialzo che francamente ci sembra improbabile. Attenzione, in caso di correzioni, alla tenuta di 3600 e 3570 in ottica di breve; mentre con un orizzonte di medio resta importantissima quota 3510 (trendline di lungo).

∑ S&P MIB
Supporto 36300 e 36000 (mm 200 gg e trendline); resistenze 36800 e 37200.


∑ S&P 500
L’indice americano sta consolidando sopra 1260/1255, livello che dovrebbe fornire un buon sostegno grazie alla mm 200 gg. Fintanto che i corsi non perderanno tali quote resta probabile un allungo verso quota 1290, livello che non dovrebbe essere superabile in un unico tentativo. In caso di correzioni, 1240 e 1220 dovrebbero fornire un adeguato supporto, mantenendo così intatta l’impostazione moderatamente positiva di medio lungo periodo.

∑ Nikkei 225
Una piccola premessa in ottica di medio lungo. La tenuta di 14100 è stata molto significativa: una sua perdita avrebbe dato il là alla nascita di un trend ribassista di medio. A questo punto possiamo quindi concentrarci sulla fase laterale in essere, probabilmente configurabile come fase di ri-accumulazione. Nel breve, la resistenza 15500 eserciterà un ruolo chiave per determinare l’andamento dei corsi; un suo superamento, infatti, favorirebbe un recupero fino ai 16200 punti (livello su cui dovrebbero prevalere le vendite). Al contrario, un mancato rialzo oltre tali livelli indicherà la necessità di stazionare in laterale avvalendosi dei supporti 15100 e, in caso di correzioni più pronunciate, 14700. Difficilmente, comunque, dovrebbe cominciare un movimento lineare come quello che ha avuto vita tra l’estate 2005 e l’inizio del 2006.

∑ Bund
Come intuito, quota 114.6 è riuscita temporaneamente a respingere i corsi. La nostra view rimane quella di un trend ribassista di medio; riteniamo quindi che il recupero in atto difficilmente andrà oltre 115.6, o al massimo 116. Nel giro di alcuni giorni dovremmo così andare a ritestare 114.6, con la possibilità fondata di assistere ad una rottura.

∑ Oil
Petrolio molto forte nelle ultime sedute, grazie all’uscita dalla flag ribassista durata da metà aprile a metà giugno. Dopo aver raggiunto quasi perfettamente l’obiettivo della figura (76), i corsi stanno rifiatando, ma sembrano in grado di farlo senza intaccare quota 73 o 72.5. Probabile quindi che nel giro di alcune sedute venga nuovamente toccato il massimo a 76$, con possibilità di allunghi a 78.

∑ Euro/dollaro
L’euro è riuscito a riagguantare quota 1.27, livello estremamente significativo. Il sostegno fornito dalle medie mobili e la situazione degli oscillatori lasciano pensare ad un ulteriore rafforzamento della valuta unica con primo obiettivo 1.285. Obiettivo seguente 1.295, che difficilmente sarà violato rapidamente.

∑ Euro/sterlina
Il recupero della sterlina dai massimi (per l’euro) di quota 0.696 sembra essere vicino ad una rapida conclusione. Salvo movimenti molto repentini, infatti, quota 0.69 dovrebbe rimanere intatta, causando un ritorno verso 0.694 e 0.696.


∑ Dollaro/yen
La configurazione delle mm a 14 e 21 gg (appaiate a 115) lascia presagire che difficilmente il biglietto verde riuscirà a breve a riproporsi sopra 115; anzi probabilmente assisteremo ad un nuovo test di 113.5/113, area che dovrà restare valida per non creare dubbi sul proseguimento del trend di fondo rialzista per il dollaro.

∑ Euro/Yen
Il recupero dello Yen sembra aver trovato un ostacolo a 145; tuttavia la configurazione settimanale degli oscillatori appare favorevole ad un ulteriore indebolimento della moneta unica verso 144. Difficilmente, però, tale movimento darà vita a un’inversione di trend.

lunedì, luglio 03, 2006

MEA CULPA (su BPI)

BPI... che errore!
Chiedo scusa a tutti per aver suggerito di attendere l'aumento di capitale per entrare... mai errore fu più pesante.

Tenete d'occhio Mediolanum e Mediaset. Sulla debolezza accumulerei.