martedì, giugno 27, 2006

LA PUBBLICITA'... E UN TITOLO ESTERO

Nelle pagine economiche del Corsera di oggi spicca la pubblicità di una società quotata da pochi mesi in Germania che si occupa di miniere d'oro. Il tono della reclame è da rabbrividire: il padrone di questa ditta si definisce come esperto scopritore di filoni d'oro. Dice di aver individuato un paio di miniere interessanti in Ecuador o giù di lì, pronte per essere sfruttate. Secondo me si tratta semplicemente di bullshit o, in italiano, stronzate. Però potrebbe avere valore se considerato come un campanello d'allarme a proposito del trend rialzista dei titoli minerari mondiali.

Vivendi, quotata a Parigi, mi sembra molto interessante attorno ai 26 euro e 50 cent come oggi (ovviamente io son riuscito a entrare ai massimi di giornata, 27). Si tratta di una sorta di conglomerato presente soprattutto nel settore telefonico e media. Gli analisti di Exane sostengono che grazie alla pressione di alcuni azionisti (Sebastian Holding) ci potrebbero essere novità interessanti sulla struttura societaria, tali da andare a ridurre o addirittura eliminare lo sconto holding, che in questo caso pesa per un 30% (conglomerati francesi simili, come Bouygues, hanno uno sconto molto più basso). Tecnicamente fino ai 26 euro resta valido uno scenario di rialzo moderato, ma si spera costante.

lunedì, giugno 26, 2006

ANALISI TECNICA 26/6/2006


Eurostoxx 50
L’indice è molto vicino alle resistenze chiave indicate gli scorsi giorni: 3580 (trendline da Apr 05 a inizio Giugno 06) e 3600 (mm 200 gg). Non siamo ancora in una situazione di ipercomprato (anzi, a livello weekly stiamo appena uscendo dall’ipervenduto), quindi c’è la seria possibilità di assistere ad un tentativo di forzatura tali livelli. Un loro superamento sarebbe molto importante per considerare il cedimento di maggio-giugno come una correzione di breve non in grado di intaccare il medio lungo. In attesa di assistere a questo movimento verso l’alto, da verificare le capacità di supporto fornite da questi livelli: 3550 (mm 21 gg), 3520 (rintracciamento del 38% del movimento Apr 05-Mag 06) e, cruciale, 3480 (trendline di lungo, in essere dal 2003).

S&P MIB
Resistenza chiave 36000 (mm 200 gg); come supporti monitorare attentamente 35600 (trendline in essere da due anni) e 35200 (minimi Maggio).

S&P 500
L’indice si conferma il meno vulnerabile tecnicamente; il canale con base 1220 resta infatti inviolato. Tuttavia, a quota 1260, importanti resistenze statiche e dinamiche (mm 200 gg) stanno limitando le capacità di recupero dell’indice. Inoltre, gli indicatori sembrano indicare una minore capacità di rimbalzo rispetto ad altri mercati (es. europa o giappone). Un recupero di 1260 consentirebbe di andare nuovamente a testare i massimi relativi di 1290/1300.

Nikkei 225
Davvero notevole il rimbalzo messo a segno dai minimi di 14100 (supporto fornito dal duplice ritracciamento, 50% Mag05-Apr06 e 61% Ago05-Apr06). Mentre gli indicatori di breve cominciano ad essere un po’ tirati, quelli settimanali sono da poco diventati positivi. Quota 15300 e 15500 dovrebbero rivelarsi difficilmente superabili nel breve termine; sul fronte opposto da monitorare il supporto 14900.

Bund
Vista la forte correzione degli ultimi giorni, mi sembra di poter archiviare il tentativo di rafforzamento avvenuto tra maggio e giugno come un movimento secondario all’interno di un trend primario ribassista. L’obiettivo di medio lungo è circa 112, individuato come proiezione dell’ampiezza del canale rialzista 2001-2005. In ottica di breve, la resistenza chiave diventa 115.5; al ribasso invece abbiamo supporti a 115 e, molto importante, 114.6. Quest’ultimo livello richiederà probabilmente del tempo per essere violato e potrebbe essere considerato nel breve come segnale di opportunità di allungamento parziale della duration.

Oil
Il recente tentativo di allungo delle quotazioni è troppo timido per essere considerato un serio tentativo di uscita dal canale laterale/ribassista in atto dallo scorso Aprile. Molto importante sarà verificare la tenuta a breve di quota 70$; un suo cedimento porterebbe i corsi verso i 68$. A quel punto sarà nuovamente affermata la validità del canale sopra citato, con conseguenze negative per il futuro. Solo un pronto superamento dei 72$ invaliderebbe tale scenario, dando vita a nuovi allunghi verso 74 e 76$.

Euro/dollaro
I recenti rafforzamenti del dollaro difficilmente sapranno estendersi sotto 1.245/1.25 nei prossimi giorni, almeno a giudicare dagli indicatori di breve (divergenza su RSI). Probabile una graduale ripresa dell’euro che dovrà essere, però, confermata dal superamento del livello 1.27 (base del box 1.27/1.295). Livelli da monitorare sono quindi 1.27 al rialzo e 1.242 al ribasso.

Euro/sterlina
Dai livelli attuali la sterlina dovrebbe riuscire a recuperare parzialmente terreno, con obiettivo 0.686, livello dove passano le mm di breve medio e lungo periodo.

Dollaro/yen
Il trend rialzista del dollaro si conferma ben impostato, accompagnato dalle mm a 14 e 21 gg. Dai livelli attuali potrebbe starci un piccolo storno, che tuttavia difficilmente condurrà i corsi al di sotto di 115. Il primo obiettivo e ostacolo del trend si trova a 118.

Euro/Yen
L’euro prosegue nel suo rafforzamento, senza mostrare segni di particolare affanno. Prossimo obiettivo 148.

sabato, giugno 24, 2006

BANCA POPOLARE ITALIANA - 2

Ho studiato un report recentissimo... Sebbene tecnicamente il titolo avesse colto la mia attenzione, direi che è prematuro effettuare acquisti.
Il motivo è molto semplice: a breve sarà dato il via ad un aumento di capitale a 6,8 euro. Questo dovrebbe far perdere terreno alle quotazioni; se ciò avverrà si potranno considerare acquisti. Il titolo sembra interessante; un "semplice" riposizionamento sull'attività bancaria "core",trascurata per troppo tempo, causa la fame continua di acquisizioni, dovrebbe consentire un notevole recupero di redditività. L'opera di pulizia del bilancio è in stato avanzato, ma permane il forte dubbio relativo alla partecipazione nella società KAMPS. Un suo write-off totale potrebbe pesare fino a quasi 500 mln, rendendo necessario un altro aumento di capitale. La società non ha ritenuto di dover svalutare tale posta in bilancio (al contrario della Barilla) perché protetta da un contratto put che scade nel 2010.
Sintetizzando: il management sembra in grado di fare un buon lavoro ed un semplice recupero di redditività ai livelli "medi" per quanto riguarda l'attività retail dovrebbe consentire un buon apprezzamento del titolo. Permane il dubbio relativamente alla partecipazione in KAMPS, che però, in un certo senso, potrebbe venire neutralizzato da un premio per la valutazione di BPI come possibile preda di acquisizione. Infine, da ricordare che BPI vanta una società prodotto gioiello come Ducato (prestito al consumo). Il mio suggerimento è di tenere sotto controllo il titolo e di aspettare l'aumento di capitale per entrare.

giovedì, giugno 22, 2006

BANCA POPOLARE ITALIANA
Banca Popolare Italiana sta creando una base attorno ai 7 euro che sembra promettente. Appena mi sarà possibile cercherò di fare un approfondimento tecnico e fondamentale del titolo.

domenica, giugno 18, 2006

VALUE INVESTING

Ultimamente mi sono capitati sott'occhio un paio di articoli/commenti sul titolo Premuda, società di navigazione quotata a piazza Affari. Il titolo tratta a un valore molto vicino al patrimonio netto come risulta dall'ultima trimestrale (1,155 euro per azione). C'è stata una diminuzione della redditività rispetto allo scorso anno, a causa del calo del costo dei noli (si veda l'indice Baltic Dry Index per averne un'idea); secondo molti, però, ai livelli attuali questa è pienamente scontata (p/e è 7). A questo punto potremmo porci alcune domande. La redditività futura dell'azienda dipenderà da un sacco di fattori: richiesta di trasporto petrolio e derivati; costo dei noli, che dipende a sua volta dalla crescita economica mondiale; cambio euro dollaro.. etc etc! Siamo in grado di fare previsioni di questo tipo? Io no. E nemmeno il management dell'impresa è in grado di farlo e lo scrive chiaramente nella trimestrale: "è molto difficile anticipare il futuro di un mercato così volatile e influenzato da moltissimi fattori economico-politici".
La riflessione che vorrei fare nasce dall'ammissione della nostra impotenza in termini di previsioni future. Il value investing si basa proprio su questo assunto; semplificando direi che proprio poiché non conosciamo il futuro è meglio comprare imprese con valutazioni convenienti, perché è su questi titoli che eventuali sorprese positive impatteranno di più. Naturalmente il value investing è un ambito vasto, si possono prendere in considerazione numerosi indici e numerose sotto-strategie, ma credo che la semplificazione che ho fatto non sia molto lontana dalla realtà. Ma attenzione. Sappiamo che storicamente questo stile di investimento ha offerto rendimenti di medio-lungo migliori di quelli del mercato... quello che molti si dimenticano è che il metodo necessita di due cose per funzionare. Come le piante hanno bisogno di acqua e luce, al value investing servono:
1) tempo;
2) "numero" di titoli.
1)Lo dice chiaramente Joel Greenblatt nel suo fortissimo "The Little Book that Beats the Market". Bisogna avere molta pazienza perché le scelte value premino: almeno 5 anni perché purtroppo è capitato che per due o tre anni questa strategia non funzionasse a dovere. Su orizzonti lunghi però non ha mai deluso. Ci vuole tempo prima che Mr. Market riconosca i suoi errori: se non si ha pazienza meglio utilizzare altri metodi.
2) Il metodo funziona in media. Non tutti i titoli value che compro andranno bene; alcuni magari falliranno, altri faranno come il mercato, ma sicuramente ce ne saranno alcuni che faranno molto meglio degli altri e renderanno notevole la performance. Il problema è che è impossibile stabilire con anticipo quali saranno i titoli vincenti. E quindi bisogna armarsi non solo di pazienza, ma anche di tanti titoli, almeno trenta direi, per essere "sicuri" che la media sia a nostro favore.

Ma trenta titoli value dove li trovo sul listino italiano? Ok Premuda... ma per il discorso scritto sopra avrei bisogno di qualche altra azione, altrimenti non mi arrischierei con una strategia del genere.
Mi sa tanto che per ora il value investing è meglio riservarlo al listino statunitense.

sabato, giugno 17, 2006

ANALISI TECNICA 16 Giugno

∑ Eurostoxx 50
L’indice è ritornato sui livelli chiave in zona 3550/3520; il loro abbandono avvenuto l’8/6 ha dato un forte segnale di prudenza per le prossime settimane. Le quotazioni, tuttavia, hanno trovato un buon sostegno a 3400 (38% del rintracciamento del movimento Agosto 04-Giugno 06 e 50% del Maggio 05-Giugno 06), e ora stanno effettuando un notevole rimbalzo. A livello di indicatori c’è ancora spazio per un recupero; la zona chiave da monitorare, secondo me, è 3600, livello da cui passa la mm 200 giorni: un suo superamento annullerebbe le implicazioni ribassiste dei movimenti di inizio mese. Al contrario, una sua tenuta, configurerebbe il movimento attuale come un semplice pull-back rafforzando così le attese di nuovi test della zona 3400 per le prossime settimane, con il probabile raggiungimento di 3280 in prospettiva.

∑ S&P MIB
Le quotazioni stanno “saltellando” (con creazione di gap) attorno alla trendline Agosto’04-oggi, in transito a 35500. Anche in questo caso c’è spazio per un recupero ulteriore dei corsi, fino almeno a 36500. Per considerazioni di medio termine starei attento al comportamento dell’eurostoxx 50, la cui dinamica mi sembra più coerente a livello tecnico.


∑ S&P 500
E’ l’indice mondiale messo meglio tecnicamente. Il canale importante con base a 1220 non è stato violato; questo dovrebbe consentire un recupero più agevole rispetto ad altri mercati. Anche in questo caso, però, attenderei di vedere il comportamento a ridosso di 1260, resistenza statica e dinamica (mm 200 gg). Un suo veloce superamento sarebbe molto positivo, perché consentirebbe ai corsi di riproporsi verso i 1300 punti nel giro di pochi giorni.


∑ Nikkei 225
Situazione simile per certi versi a quella dell’eurostoxx 50. Anche in questo caso un duplice ritracciamento (14100), 50% Mag05-Apr06 e 61% Ago05-Apr06, ha dato il via libera a un forte recupero. Solo oltre i 15200 punti si potrà pensare ad un falso segnale, e quindi ad un ritorno ad una fase laterale-positiva: fino ad allora resta valido lo scenario correttivo con obiettivo 13400.


∑ Bund
Il forte recupero messo a segno a partire da metà maggio si sta scontrando con la resistenza 117, che al momento non sembra superabile. A breve, monitorare i supporti 116.1 e 115.5 per verificare la capacità di resistenza del futures a correzioni più significative.

∑ Oil
Prosegue la fase laterale del petrolio; grazie alla base fornita dai 68$ credo che a breve ci sarà un tentativo di sfondare la resistenza 70$, con obiettivo 72, come suggerito anche dallo stocastico. In caso tale mossa abbia successo aumentano le chances di assistere ad una progressiva crescita delle quotazioni nelle prossime settimane (74$ obiettivo principale).

∑ Euro/dollaro
Il test di 1.27 sarà importantissimo per capire la direzionalità del mercato nelle prossime settimane. 1.27 rappresenta la base del box 1.27/1.295 che è riuscito finora a frenare le velleità rialziste della valuta unica; inoltre a tale livello avverrà a breve un incrocio di mm a breve (dall’alto verso il basso) e di medio (mm 50 giorni dal basso vs l’alto). In caso di mancato superamento di tale livello mi attendo un ritorno a 1.255 con possibilità di ulteriori recuperi del biglietto verde; nel caso opposto la situazione di medio migliorerà moltissimo per la valuta europea.

∑ Dollaro/yen
La configurazione si fa sempre più favorevole per il biglietto verde. Anche le m.m. si stanno configurando in un movimento che sembra poter accompagnare verso l’alto il cambio. Possibili correzioni di breve periodo a causa di un certo ipercomprato, ma quota 114 dovrebbe resistere senza grossi problemi. Primo obiettivo del rialzo 116.

∑ Euro/Yen
Nessun particolare movimento da segnalare, salvo la prossimità di 144.5, massimi relativi di inizio giugno e di metà aprile. Possibile un effimero rafforzamento della valuta nipponica, verso 144; ma difficilmente si assisterà a movimenti più pronunciati in tale direzione.

venerdì, giugno 09, 2006

Abbiamo cantato troppo presto forse?

Il recupero intraday di ieri da parte dell' SP 500 è davvero notevole. Proprio sul finale è riuscito a riagguantare l'importante livello 1260 che sembrava ormai perso. Devo fare parzialmente retromarcia rispetto a quanto scritto ieri, visto anche che molti indici europei come il cac 40 e lo stesso SP MIB non hanno violato ancora la trendline di lungo, come invece ha fatto l'Eurostoxx 50.
Tuttavia la situazione tecnica di moltissimi titoli, il fatto che alcuni indici (Nikkei, Eurostoxx 50) abbiano già dato un segnale di vendita, mi fa restare molto prudente per le prossime sedute. Non vorrei che scambiassimo un pull-back per qualcosa di più. Intanto VIX e VDAX si confermano molto ben impostati: eh se potessi operare su questi strumenti con opzioni o futures come quelli quotati a Chicago!

PS Mi scuso per il respiro di breve termine che sta prendendo il sito ultimamente. La mia intenzione era quella di scrivere in maniera un po' più distaccata. Tuttavia ritengo che i livelli attuali siano di un'importanza cruciale; per questo li sto monitorando così attentamente.

giovedì, giugno 08, 2006

Tutti insieme appassionatamente

Tutti i supporti principali sono stati violati da tutti gli indici mondiali tra ieri e oggi. Ha cominciato il Nikkei, con una violazione in gap dei 15000 punti. Oggi Eurostoxx 50 (3520) e S&P 500 (1260) hanno completato l'opera. Possibilità di falso segnale? Secondo me bassissime... magari ci sarà un pull-back, ma poca roba. E adesso il problema serio è calcolare obiettivi del ribasso e zone di ri-acquisto. Perché, intendiamoci, credo che basterebbe una correzione di 7/8 punti (o forse anche meno) per innescare un nuovo interesse su tanti titoli che a tutt'oggi non sono eccessivamente cari (ENI?).
Wait and see... ma alleggeriamoci, anche se fa male. Oggi a Verona al convegno di Anima SgR hanno detto una cosa che sapevo, ma che mi ero momentaneamente dimenticato: il dolore dovuto alla perdita è circa il doppio della gioia dovuta al guadagno (cioé se perdo 100 euro soffro il doppio rispetto alla gioia che ho quando guadagno altrettanto). E questo è uno dei motivi che causa la difficoltà degli investori a vendere in perdita (se qualcuno vuole approfondire il tema della finanza comportamentale suggerirei il valido seppur datato "Beyond greed and fear").

martedì, giugno 06, 2006

I supporti e l'inflazione

Ci siamo; eccoci sui supporti chiave... In queste rare occasioni di solito sono bullish, e mi sento portato a forti acquisti. La mia fede invece in queste ore vacilla. Non basta un grafico a invogliarmi; avrei bisogno di qualche certezza fondamentale. Per esempio due settimane fa ho acq. qualche Telecom Risparmio, giocandomi il supporto 1,90. Ma non l'avrei mai fatto se non avessi avuto un appiglio fondamentale a cui far riferimento (nella fattispecie il solito super dividend yield). Se guardo alla situazione attuale del mkt azionario cosa posso dire: che non è caro, ma nemmeno regalato. Insomma potrebbe quotare benissimo a più otto o meno otto percento da dove è ora e nessuno avrebbe niente da ridire. Che fare quindi?
Suggerisco un approccio da trading puro; se si vuole tentare acquisti li si copra con uno stretto stop-loss (ad es. i minimi della scorsa settimana).
Un altro titolo bello tosto su cui far trading è Mediolanum. Io non me la sento al momento... ma il grafico è interessante (supporto a 5,2).

Infine, una considerazione sull'inflazione. Avevo già accennato un mese fa al fatto che secondo me il mercato non scontava adeguatamente il pericolo inflazionistico. Su cosa mi basavo? Ma semplicemente sulle commodities che volano! Queste sono sempre state un leading indicator dell'inflazione. E poi avete mai pensato che gli USA sono un paese in cui tutti gli operatori economici (tranne le imprese) sono fortemente indebitati? E i debitori non preferiscono forse l'inflazione alla deflazione? I tempi delle aristocrazie britanniche che negli anni '20 e '30 riuscivano ad imporre politiche deflazionistiche per salvaguardare i propri investimenti sono finiti (si veda a tal proposito le pagine del libro di Geminello Alvi "Uomini del Novecento" dedicate al governatore della Bank of England, Norman).

PS Oggi sono uscito dalle MARR. Considerando il dividendo non ho perso né guadagnato. L'ho fatto perché ho la sensazione che 5,85, supporto cruciale, venga presto violato. E se, e quando, accadrà non vorrei capitasse con una candelona...Non mi va di rischiare sinceramente.

venerdì, giugno 02, 2006

Close, but no cigar

Vi racconto tre cose strane che ho osservato in settimana...

ETF CRB

Da un paio di giorni è quotato a Milano l'ETF sull'indice CRB (commodities). Ieri, confrontando il book con quello dello stesso identico ETF quotato a Parigi, ho notato che: a) lo
spread a Milano è enorme e a Parigi è minimo; b) stesso discorso per la profondità del book; c) il prezzo è molto diverso! E quest'ultima cosa mi sconvolge tantissimo: ma come fa a costare venti o trenta centesimi in più a Milano la stessa cosa che a Parigi costa meno? Se qualcuno sa la risposta me lo dica per favore.

ABAXBANK

Abax ha lanciato alcuni CW davvero interessanti. Consentono di replicare strategie complesse: ad esempio andare lunghi su un settore e corti sull'indice. Problemino: ho tenuto
d'occhio per un po' il book del prodotto che replica la strategia corto
sui titoli minerari-lungo sull'indice... Bè lo spread era del 10%....

UBM BUND

Ed ecco che ci son cascato anche io. Ho comprato in tutta fretta un CW put sul bund con target 115, scadenza Settembre '06...pagandolo circa 0,42 (il bund allora era circa a 116,8). In seguito mi sono accorto che lo spread applicato dal m.m. è circa il 25%!!!! Fateci caso... Inoltre, avete presente a quanto deve andare il bund a scadenza per
consentirmi di ripagare la spesa? A 110,8... e solo per andare in pari. Oh magari sbaglio, ma il calcolo che ho fatto è il seguente, dove 0,1 è il multiplo:
(115-X)*0,1=0,42
Insomma, mi sembra caro impestato questo CW! Ah, ma d'ora in poi starò molto attento...