mercoledì, marzo 14, 2007

ANALISI TECNICA EUROSTOXX 50

La nostra view prudente sul mercato si è rivelata corretta.
Ora vedo sostanzialmente tre possibilità sull'Eurostoxx 50:

1) finta rottura di 3900, magari intraday (senza andare oltre 3870), che velocemente dà vita ad un rimbalzo verso 4050/4060;
2) discesa sotto 3900, cercando un supporto tra 3850 e 3830;
3) 3830 non resiste e si scende tra alti e bassi fino a 3600; sotto 3830 si affermerebbe la validità del'ipotetico testa e spalle ribassista (Novembre 2006, Marzo 2007). Un analista francese di mia fiducia dice che secondo lui questo testa e spalle non è tale per le dinamiche legate al volume.

A occhio lo scenario più probabile è il secondo, ma in fasi come queste l'incertezza è molto alta. Prudenza sempre: spezzettate in più tranches le operazioni.

sabato, marzo 03, 2007

Considerazioni sul mercato

Nel mio post dello scorso Gennaio mi chiedevo quale potesse essere l'impatto dello scoppio della bolla speculativa cinese sugli altri mercati borsistici: la risposta si è palesata in settimana ed è stata più forte di quanto ci si poteva aspettare. Naturalmente, tale evento, di per sé, difficilmente avrebbe potuto impattare in modo così massiccio se non ci fossero stati altri fattori in essere, tutti riassumibili nella parola "scarsa avversione al rischio", come testimoniato dagli spreads ai minimi storici su bond emergenti, high-yield etc. etc.
Diciamo che il mercato aspettava un trigger per modificare la percezione del rischio; stavolta è toccato al mercato cinese, come nell'Aprile-Maggio 2006 era toccato ai movimenti sulla Corona Islandese. E' possibile citare anche i commenti di Greenspan su una possibile (ma non probabile, come si è affrettato a dire) recessione americana; e i primi segnali di difficoltà nel settore dei mutui ipotecari statunitensi, ma forse la realtà è più semplice: non era possibile continuare ad andare avanti con una volatilità così contenuta.
La discesa però è stata ferocemente veloce e colpisce in particolar modo la scarsa resistenza mostrata dal mercato europeo, che probabilmente paga la sovraperformance nei confronti del mercato americano degli ultimi mesi. Dalla situazione esce un solo vincitore, ed è una valuta di cui si è spesso parlato in questo sito: lo Yen, crocevia della speculazione internazionale basata sul carry trade.
Lo storno conferma che i rendimenti del mercato azionario sono molto più volatili di quanto suggerito dalla teoria classica basata sulla curva gaussiana, e vi invito a rileggere il post di Maggio 2006, dove recensivo brevemente il libro di Benoit Mandelbrot che tratta proprio di quesi concetti.
La volatilità si muove di scatto, ed è un ospite sgradito; non se ne va subito, ma tende a permanere (fenomeno del clustering): quindi aspettiamoci ancora movimenti forti.
Qualche considerazione tecnica: ritengo che almeno nel breve i livelli 3900 sull'Eurostoxx 50 e 1360 sullo S&P 500 dovrebbero tenere e dare vita ad un rimbalzo. Temo che su tale rimbalzo (obiettivo max 4120 su Eurostoxx 50) si debba però vendere; almeno questa è la mia visione momentanea, suscettibile di modifiche. Non mi sembra una fase da singoli titoli per cui ne segnalo solo uno: ENI. A questi prezzi è molto, molto conveniente. Tanto più che il petrolio sembra dare segni di risveglio interessanti.
Quindi, cosa può insegnarci questo evento?
a) la volatilità arriva d'improvviso e non se ne va subito;
b) la volatilità può essere scatenata anche da eventi di importanza dubbia (lo storno del mercato cinese era nell'aria da tempo, visto che è stato orchestrato dal partito);
c) la diversificazione geografica paga relativamente (certo gli emergenti sono andati malissimo, ma non poi così peggio dell'Europa);
d) l'unico beneficiario di questa situazione è lo Yen. L'oro si è comportato male, nonostante la sua fama di bene rifugio: forse perché tanti hedge funds hanno investito lì e sono stati costretti a tagliare le posizioni?

Concludo dicendo che chi scrive che il carry trade è già finito si sbaglia: il differenziale di tassi tra Giappone e resto del mondo è ancora troppo ampio. Tuttavia è sicuramente in atto un cambiamento dell'atteggiamento nei confronti del rischio di cui tenere assolutamente conto nelle proprie scelte di investimento: privilegiare big caps americane, europee e azioni giapponesi rispetto agli emergenti può essere un'idea; meglio abbandonare tanti dei fondi Enhanced Cash che vanno di moda: sono pieni di potenziali bombe (asset-backed e mortgage-backed securities); infine, investire un po' in Yen.

Un saluto a tutti i lettori
The Italian Contrarian