venerdì, settembre 08, 2006

COMMENTO


Torniamo a parlare d'inflazione. I lettori del blog sanno già che l'idea che il mercato non sconti appieno i rischi inflazionistici è un mio cavallo di battaglia. Ad agosto sembrava essere stato smentito clamorosamente, ma i dati recenti sugli Unit Labor Costs americani sono preoccupanti: quelli del primo trimestre son stati rivisti al rialzo dal 2.5 al 9! Quelli del secondo son stati portati al 4.9. La pressione inflazionistica sui salari è, a detta di molti, la misura più monitorata dalla Fed, ed è quindi potenzialmente in grado di far riprendere la politica monetaria restrittiva. Ci troviamo però in una situazione particolare. Infatti difficilmente nelle due prossimi riunioni della Fed potranno essere prese importanti decisioni a causa dell'avvicinarsi delle elezioni del Congresso. Bernanke potrebbe essere costretto a muoversi in pericoloso ritardo, dovendo così affrontare un'inflazione più forte, con la necessità di rialzi maggiori.
Dal punto di vista tecnico penso che il mercato possa stornare ancora un po', ma probabilmente già attorno ai 3700 punti (Eurostoxx 50) si potrebbe effettuare qualche acquisto. Il trend di medio rimane infatti ben impostato. Tuttavia bisognerà dimostrare coraggio e capacità di interpretazione psicologica per effettuare acquisti quando tutti vedranno solo gli aspetti negativi (inflazione) e vendite quando tutto è rosa (bei conti in uscita da parte delle imprese, ad es.).
Sui titoli confermo il mio giudizio positivo su Mediolanum, e segnalo l'importante break-out compiuto da Hera su cui sono entrato oggi.

PS Come avrete intuito leggendo l'analisi tecnica, la mia view sul petrolio è diventata un po' più negativa. Punterei ancora ad un rimbalzo nel breve, ma sul medio comincio a nutrire dubbi.