domenica, luglio 30, 2006

Dati...

E così i dati tanto attesi sono usciti, indicando un rallentamento più forte del previsto per l'economia americana. La borsa festeggia ritenendo prossima (o forse già raggiunta) la fine degli aumenti dei tassi americani. Il mio scenario di sottopeso sull'equity si basava sull'idea che le pressioni inflazionistiche siano un problema; e che queste potranno rendere problematico a Bernanke decidere come calibrare la politica monetaria. I dati hanno effettivamente mostrato pressioni inflazionistiche crescenti, ma il mercato (e numerosi report che ho letto) ignora la questione e non reagisce. Probabilmente ritiene che il rallentamento in corso e l'influenza dei paesi emergenti contribuiranno a tenere a bada l'inflazione, in particolare quella salariale.
Mettersi contro il mercato non va bene; è più probabile che sia io a sbagliare che non tutti gli altri. Tuttavia, pur soffrendo per un mercato che sale, non mi sembra opportuno aumentare ora l'esposizione all'azionario. Il mio argomento sull'inflazione avrà ancora validità fintanto che non verrà smentito da altri dati (magari proprio quelli in uscita in settimana)... Inoltre entriamo in un periodo stagionalmente sfavorevole per l'azionario. Infine, siamo proprio sicuri che se l'economia rallenta le società quotate faranno festa? In sintesi: occhio ai nuovi dati in uscita, pronto a fare mea culpa e a giurare fedeltà allo scenario non inflazionista, ma ancora prudenza sia sulle azioni che sui bond a scadenza elevata. Certo che è proprio brutto assistere al mercato che va al contrario delle tue attese!