domenica, giugno 18, 2006

VALUE INVESTING

Ultimamente mi sono capitati sott'occhio un paio di articoli/commenti sul titolo Premuda, società di navigazione quotata a piazza Affari. Il titolo tratta a un valore molto vicino al patrimonio netto come risulta dall'ultima trimestrale (1,155 euro per azione). C'è stata una diminuzione della redditività rispetto allo scorso anno, a causa del calo del costo dei noli (si veda l'indice Baltic Dry Index per averne un'idea); secondo molti, però, ai livelli attuali questa è pienamente scontata (p/e è 7). A questo punto potremmo porci alcune domande. La redditività futura dell'azienda dipenderà da un sacco di fattori: richiesta di trasporto petrolio e derivati; costo dei noli, che dipende a sua volta dalla crescita economica mondiale; cambio euro dollaro.. etc etc! Siamo in grado di fare previsioni di questo tipo? Io no. E nemmeno il management dell'impresa è in grado di farlo e lo scrive chiaramente nella trimestrale: "è molto difficile anticipare il futuro di un mercato così volatile e influenzato da moltissimi fattori economico-politici".
La riflessione che vorrei fare nasce dall'ammissione della nostra impotenza in termini di previsioni future. Il value investing si basa proprio su questo assunto; semplificando direi che proprio poiché non conosciamo il futuro è meglio comprare imprese con valutazioni convenienti, perché è su questi titoli che eventuali sorprese positive impatteranno di più. Naturalmente il value investing è un ambito vasto, si possono prendere in considerazione numerosi indici e numerose sotto-strategie, ma credo che la semplificazione che ho fatto non sia molto lontana dalla realtà. Ma attenzione. Sappiamo che storicamente questo stile di investimento ha offerto rendimenti di medio-lungo migliori di quelli del mercato... quello che molti si dimenticano è che il metodo necessita di due cose per funzionare. Come le piante hanno bisogno di acqua e luce, al value investing servono:
1) tempo;
2) "numero" di titoli.
1)Lo dice chiaramente Joel Greenblatt nel suo fortissimo "The Little Book that Beats the Market". Bisogna avere molta pazienza perché le scelte value premino: almeno 5 anni perché purtroppo è capitato che per due o tre anni questa strategia non funzionasse a dovere. Su orizzonti lunghi però non ha mai deluso. Ci vuole tempo prima che Mr. Market riconosca i suoi errori: se non si ha pazienza meglio utilizzare altri metodi.
2) Il metodo funziona in media. Non tutti i titoli value che compro andranno bene; alcuni magari falliranno, altri faranno come il mercato, ma sicuramente ce ne saranno alcuni che faranno molto meglio degli altri e renderanno notevole la performance. Il problema è che è impossibile stabilire con anticipo quali saranno i titoli vincenti. E quindi bisogna armarsi non solo di pazienza, ma anche di tanti titoli, almeno trenta direi, per essere "sicuri" che la media sia a nostro favore.

Ma trenta titoli value dove li trovo sul listino italiano? Ok Premuda... ma per il discorso scritto sopra avrei bisogno di qualche altra azione, altrimenti non mi arrischierei con una strategia del genere.
Mi sa tanto che per ora il value investing è meglio riservarlo al listino statunitense.